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Quante sono le cause di dermatite?

Professionisti, Proprietari

LE DERMATITI

 

Le dermatiti sono la causa più frequente di presentazione a visita veterinaria. Le cause sono molteplici, e spesso sono presenti più malattie tra loro. Per questo la diagnosi è complessa e spesso richiede iter diagnostici lunghi ed impegnativi. Non sempre è possibile la guarigione definitiva: in questi casi, la malattia può solo essere controllata nel lungo periodo con la gestione farmacologica esattamente come avviene per le malattie dermatologiche dell’uomo. Purtroppo anche in questi casi sono possibili recidive e recrudescenze, ed è fondamentale un’ottima comunicazione con il proprio Medico Veterinario.

 

PRURITO

Il segno clinico dermatologico più frequente è il prurito, che può manifestarsi attraverso il grattamento, il leccamento, il mordicchiamento, lo strofinamento e lo scuotimento della testa.

Il prurito può essere da lieve a grave, periannuale o stagionale, continuo o intermittente, diffuso o localizzato a ristrette aree anatomiche. A seconda delle caratteristiche del prurito, il Medico Veterinario sarà orientato verso alcune diagnosi differenziali e suggerirà il corretto approccio medico per arrivare ad una diagnosi definitiva e a uno specifico trattamento.

Le diagnosi differenziali più probabili e di conseguenza gli esami da effettuare più adatti al raggiungimento della diagnosi definitiva dipenderanno dalla storia clinica del cane, dalle sue abitudini comportamentali e alimentari, dalla presenza di sintomi simili negli animali conviventi e ovviamente dalla visita clinica.

ALLERGIE

Fino al 10-20% della popolazione canina soffre di allergie. Le allergie più frequenti sono a pollini, erbe o acari della polvere, ma anche le allergie alimentari (a proteine o carboidrati, indipendentemente dal tipo di mangime) possono affliggere i nostri cani. Dopo aver escluso o confermato eventuale presenza di parassiti o infezioni secondarie causa di prurito, il Medico Veterinario proporrà esami allergologici su sangue o direttamente sulla cute nel caso in cui sospetti una allergia ambientale; una dieta commerciale idrolizzata o casalinga con proteine novelle della durata di minimo due mesi sarà proposta per la diagnosi di allergia alimentare. Non esistono infatti test allergologici affidabili per diagnosticarla.

Molto frequente è l’allergia alla saliva della pulce, che si manifesta in molti cani e non necessariamente prevede che il cane sia stato infestato o abbia le pulci presenti nel mantello.

Il trattamento delle allergie ambientali o alle pulci deve essere multimodale, e prevede la somministrazione continuativa nel tempo di farmaci, integratori, shampoo, anticorpi monoclonali da soli o in associazione.

INFIAMMAZIONI

Alcune malattie cutanee autoimmuni ed immunomediate scatenano una risposta infiammatoria, e anche questa può essere causa di prurito. Non solo il prurito è presente: infatti queste malattie sono accompagnate da croste, esfoliazioni, erosioni e ulcere e generalmente coinvolgono la cute e le giunzioni mucocutanee e i polpastrelli. Solo la biopsia cutanea garantisce una diagnosi definitiva.

INFEZIONI

Le infezioni cutanee possono essere diagnosticate attraverso esami citologici e colturali, che andranno ad analizzare la presenza di batteri, funghi (cosiddetta tigna, trasmissibile all’uomo) o lieviti (il più comune di questi è Malassezia spp). Le infezioni possono essere primarie oppure secondarie ad altra malattia dermatologica in atto, che andrà ricercata. Questa è spesso di origine allergica o metabolica (es ipotiroidismo nei cani anziani). Il trattamento potrà essere topico (shampoo, schiume, spray) o sistemico (compresse, sciroppi) a seconda della gravità e della estensione delle lesioni.

PROBLEMI NEUROLOGICI
Fortunatamente rare, le neuropatie sensoriali (sindrome da automutilazione acrale) occorrono in alcuni cani da caccia (Setter e Pointer) e hanno una componente genetica.

Possono essere anche acquisite in seguito a traumi e affliggere qualsiasi razza di cane.

Un po’ più frequenti sono le dermatosi psicogene che si manifestano con leccamento compulsivo di fianco o punta della coda o zampe, spesso attribuite a stress o noia.

NEOPLASIE

I tumori più frequentemente causa di prurito sono il linfoma epiteliotropo (accompagnato da eritema, esfoliazione, erosioni diffuse e depigmentazione o erosioni delle giunzioni mucocutanee) e i mastocitomi (noduli cutanei integri o ulcerati). La diagnosi si ottiene dopo aver effettuato biopsie multiple escissionali. La prognosi è riservata.

Anche altri tumori cutanei, se complicati da infezione batterica, possono provocare prurito.

PARASSITI

I parassiti sono causa frequente di prurito, e spesso (ma non sempre!) coinvolgono più animali conviventi. La ricerca di alcuni parassiti come pulci, pidocchi e Cheyletielle avviene tramite la pettinatura del mantello con pettine a denti fitti e conseguente analisi del materiale raccolto al microscopio. Con raschiati cutanei superficiali si ricercano gli acari della rogna sarcoptica (cosiddetta scabbia), che vivono negli strati più superficiali dell’epidermide e sono molto contagiosi. I raschiati profondi ricercano invece gli acari della rogna demodettica (cosiddetta rogna rossa) che vivono nel follicolo pilifero, più in profondità. Questi non sono contagiosi e elicitano prurito solo se è associata infezione batterica.

Parassiti più rari che possono provocare pododermatiti eritematose e pruriginose sono la Pelodera e gli Ancilostomi e le Uncinarie; la dirofilariosi può provocare noduli cutanei.

Le zecche possono provocare dolore e prurito quando attaccate alla cute.

Il trattamento sarà differente a seconda del parassita diagnosticato o sospettato. Infatti, non sempre tramite gli esami sulla cute è possibile trovare i parassiti, e la diagnosi giungerà dopo specifico trial terapeutico.

La Leishmaniosi è una malattia protozoaria trasmessa da un parassita vettore (pappatacio) e può mimare qualsiasi malattia dermatologica e manifestarsi anche con il prurito. Può essere diagnosticata tramite esami sierologici su siero oppure ricerca diretta del protozoo o del suo materiale genetico nelle lesioni cutanee o nei linfonodi o nel midollo osseo.

Il trattamento repellente nei confronti dei pappataci deve essere effettuato in tutti i cani che vivano in aree a rischio Leishmaniosi, e in tutti i cani affetti da questa malattia.

Importante ricordare che il trattamento antiparassitario in particolare contro le pulci, in qualsiasi animale che abbia un minimo di accesso all’esterno, deve essere effettuato tutto l’anno.

MISTE

Sono molto frequenti anche malattie dermatologiche che tra loro si sovrappongono, come ad esempio le malattie allergiche e le infezioni secondarie batteriche (Stafilococchi) o da lieviti (Malassezia spp) che quindi necessiteranno di più trattamenti concomitanti.

I calli localizzati su aree anatomiche soggette a pressione, come gomiti, ginocchia, carpi e tarsi, possono secondariamente infettarsi e dare luogo a foruncolosi. Le lesioni di vecchia data sono di difficile risoluzione, e spesso complicate da germi resistenti a diversi princìpi attivi. La prognosi è favorevole nelle forme lievi di soggetti giovani, ma riservata nei cani più anziani o con lesioni croniche.

In conclusione, è evidente come il solo prurito possa essere causa di differenti malattie, talvolta tra loro associate. Per ottenere una corretta diagnosi è indispensabile avere pazienza, seguire le indicazioni fornite e comunicare con il proprio Medico Veterinario. Bisogna inoltre tenere in considerazione il fatto che molte malattie dermatologiche non sono guaribili, ma solo curabili e purtroppo quindi necessitano di trattamenti prolungati per tutta la vita dell’animale.

Chi sono

Dott.ssa Roberta Sartori

Diplomato Europeo in Dermatologia Veterinaria

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